Bambini e fantasmi

E’ vero che i bambini possono vedere più facilmente un fantasma?

E’ vero che i bambini possono vedere più facilmente un fantasma? Sembra proprio di si. I bambini sono più sensibili nel loro ambiente.

Spesso si sentono in giro voci riguardanti strane manifestazioni/apparizioni, misteriosi rumori. Talvolta si ha quasi la sensazione di essere osservati, anche se si è da soli in camera. Pare quasi di sentire la presenza di qualcuno, ma chi può esserci oltre a noi? Mistero.

Vi è mai capitato di sentire storie i cui protagonisti (o vittime) di tali eventi siano dei bambini?

Prima di tutto c’è da dire che i bambini, almeno fino all’età di sei anni (ma è tutto molto soggettivo) riescono a percepire cose invisibili per gli adulti. Possono vedere e sentire elementi sottili, anche inerenti ad altre dimensioni.

Tuttavia col diventare grandi queste facoltà vanno prosciugandosi, proprio per il fatto che diventando adulti si perde la sensibilità ingenua e smaliziata che contraddistingue ogni bambino.

Di seguito riportiamo alcune agghiaccianti storie che vedono proprio come testimoni piccoli pargoletti.

Il primo episodio riguarda Kathleen dell’ Ohio Stati Uniti, aveva sei anni, quando una sera dopo aver dato la buona notte ai genitori salì al secondo piano per andare a letto, quando ha raggiunto l’ultimo gradino, vide una ragazza molto giovane di circa quattro o cinque anni seduta sul letto, i capelli erano lunghi e ricci, portava un abito bianco. Si sono guardati a vicenda senza parlare.

La bambina scese le scale di corsa e disse ai genitori che nella sua camera vi era una bambina.

I genitori gli dissero che era frutto della stanchezza e l’ accompagnarono nella sua camera da letto.

Durante la notte sentirono la bambina parlare con qualcuno ma in casa oltre a loro non vi era nessuno, con grande stupore la madre quando entrò in camera vide un pupazzo fluttuare in aria e le cadde sui suoi piedi.

Il secondo episodio riguarda Nicholas, bimbo di soli 2 anni, che durante le vacanze estive che la famiglia passava a Vaccarizzo, vicino Catania, fu vittima di alcuni eventi abbastanza eloquenti.

Il bimbo, solitamente molto tranquillo e taciturno, manifestava lamenti e piangeva copiosamente nel momento in cui veniva adagiato nella culla, posta in una stanza alla fine di un lungo corridoio.

Tutti si chiedevano il perché di tali lamenti, senza darsi una specifica risposta. Risposta che venne alcuni giorni dopo. Nicholas, come al solito, all’imbrunire venne sistemato nella sua culla.

Ma dopo circa mezz’ora una serie di pianti più fervidi del solito richiamarono l’attenzione di tutta la famiglia.

I familiari accorsero e arrivati in stanza scoprirono con puro terrore e stupore che il bimbo sedeva sull’armadio. Il vecchio mobile era alto 3 metri!
Come era finito lassù il bambino? Di certo non ci era arrivato da solo!

Solo un mese più tardi si venne a scoprire che in quella casa parecchi anni addietro erano morte due persone, trovate senza vita proprio nella stanza di Nicholas.

Un altro episodio, anch’esso molto eloquente, ci porta in Inghilterra.

Qui, Paul, genitore premuroso con la passione per le foto, si apprestava a scattare una foto al piccolo Enry, un anno appena.

Nulla di strano, se non che il piccolo, un attimo prima dello scatto alzando un dito in aria disse, suscitando non poca commozione: “la vecchia Nana è qui!”

Da premettere che alcune settimane prima era morta la bisnonna del bimbo, ma lui era troppo piccolo per comprendere ciò ovviamente.

Lo stupore più grande si ebbe al momento dello sviluppo delle foto: fu agghiacciante poter riscontrare che quanto balbettato dal bambino aveva un fondo di verità e forse più.

Infatti nella foto, sopra Enry e soprattutto dove indicava il suo dito, vi era un forte e lucente alone bianco! Cosa dire di fronte a queste sensazionali testimonianze? Ma non bastano le testimonianze reali.

Anche il cinema negli ultimi anni ha affrontato l’argomento, trattandolo in maniera abbastanza soddisfacente con film come “The Others”, “Il Sesto Senso”, “Amytiville Horror”.

I protagonisti di tali film sono dei bambini, spesso molto sensibili, provati dalla vita o da eventi che ne hanno segnato il corso. Sono persone particolari, direi speciali, con una dote particolare, quella di vedere oltre. Oltre le barriere della ragione, della conoscenza, così paventate dai “grandi”, dagli scettici adulti.

Il sesto senso

Guardando attentamente questi film ci si può accorgere che in fondo poi basterebbe essere un po’ più aperti, certo si, anche meno suscettibili. Un fondo di verità ci sarà in millenni di storie sui fantasmi. I bambini nella loro innocenza ed ingenuità forse comprendono meglio.

Fonte: www.cthg.it

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