I bagni dei ricchi

I bagni dei ricchi

C`era una volta, in Arabia, una vecchia che aveva una figlia molto bella, ma purtroppo erano entrambe estremamente povere.

Un giorno la figlia disse alla madre: “Desidero andare al bagno dei ricchi!”

La madre proruppe: “Lo sai che è impossibile!” Ma la figlia insistette: “Voglio andare al bagno dei ricchi. Ascoltami e fai quello che ti dirò!”

La figlia uscì, poi rientrò con uno splendido vestito che aveva preso in prestito.

Lo indossò e disse alla madre: “Tu mi seguirai, come se fossi la mia domestica”.

Così, si misero in cammino, raggiunsero il bagno dei ricchi ed entrarono nello stabilimento.

La ragazza incontrò quaranta donne molto ricche, che salutò con molto garbo, prima di sedersi.

Le donne credettero che fosse una donna dell`alta società, dato che all`interno di un bagno bisogna togliersi i vestiti e, quando si è nudi, tutti gli uomini e tutte le donne si assomigliano.

Fecero il bagno insieme, scherzando e chiacchierando piacevolmente.

Quando ebbero terminato, la giovane disse: “Permettetemi di offrirvi il caffè che avete bevuto e ciò che dovete pagare per il bagno!” e chiamò la sua domestica: “Portami la borsa!”

La povera madre, nei panni della domestica, rispose: “Signora, ho dimenticato di portare il denaro”.

La ragazza procedette verso la madre, le diede uno schiaffo e disse: “Come hai potuto dimenticartene? Mi stai coprendo di vergogna davanti a tutti!”

Ma le altre donne intervennero dicendo: “Calmati, cara! La proprietaria del bagno non ci perderà niente, pagheremo noi per te”.

“Indubbiamente” rispose la ragazza “siete molto generose.

Dovrete venire tutte da me, poichè desidero ringraziarvi!”

Le donne accettarono volentieri, essendo curiose di sapere dove abitasse la ricca straniera.

Ma la madre le diede una gomitata e sussurrò: “Ma dove vuoi portarle? Nella nostra misera capanna?”

La figlia le ordinò di tacere e le fece segno di continuare a fingersi la sua domestica.

La ragazza attraversò la città in compagnia delle quaranta donne ricche e le condusse davanti alla porta di una splendida dimora, di fronte alla quale era seduto uno schiavo nero.

Si avvicinò allo schiavo, gli diede uno schiaffo e disse: “Perchè non sei venuto al bagno per occuparti della roba della tua padrona?” Poi, si rivolse alle donne: “Prego, accomodatevi!”

Accusando il colpo, lo schiavo si chiese da dove uscisse quella donna e contemplò attonito le quaranta donne che entravano nella casa.

E il proprietario della dimora? Sua moglie era morta ormai da qualche tempo e lui aveva deciso di organizzare una cerimonia in sua memoria.

Per questo, era andato a cercare quaranta religiosi, che avrebbero dovuto danzare e invocare il nome di Dio.

Quando arrivò davanti alla sua porta con i quaranta sacerdoti, vide lo schiavo che si teneva una mano sulla guancia, perplesso.

Così, gli chiese: “Che cosa ti è successo?” “Signore,” rispose lo schiavo “una donna si è introdotta nella tua dimora con altre quaranta donne.

E prima di entrare, mi ha dato uno schiaffo”. L`uomo disse ai sacerdoti: “Tornate a casa; devo prima vedere cosa succede!”

Quelli se ne andarono, il signore entrò e vide che le donne erano sedute a tavola.

Infatti, quando la ragazza era entrata nella casa, aveva trovato quaranta polli e quaranta pagnotte bianche disposti sui piatti destinati ai religiosi, e aveva pensato di invitare le donne a pranzo.

Nel momento in cui il signore entrò, la ragazza si alzò rapidamente, gli diede un bacio sulla fronte e disse: “Perchè sei stato via così a lungo?” “Ma adesso sono tornato” si limitò a rispondere lui.

Allora, la ragazza lo trascinò fuori e gli raccontò tutto quello che era successo.

Il signore trovò la giovane molto simpatica e la sua storia lo divertì moltissimo, così decise di prenderla in moglie.

Da allora, la ragazza visse per sempre nella casa del ricco; fece venire anche sua madre e potè recarsi al bagno dei ricchi tutte le volte che voleva.

 

(da un racconto arabo)

Altre fiabe e favole

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.