I bambini soldato in Africa
Una delle principali problematiche che caratterizzano il territorio africano riguarda la diffusione di conflitti con migliaia di vittime.
Il fenomeno dei bambini soldato in Africa (ma non solo) avviene quando dei fanciulli vengono impiegati in operazioni militari.
Il loro supporto può essere direttamente nelle ostilità o in ruoli di supporto. Il reclutamento e l’utilizzo di bambini soldato sono una delle più pesanti violazioni delle norme che regolano i diritti umani nel mondo.
L’Africa è spesso considerata l’epicentro del fenomeno dei bambini soldato: qui sembra esserci un legame quasi naturale tra bambini e guerra.
Il Protocollo opzionale sul coinvolgimento dei minori nei conflitti armati applicato alla Convenzione sui diritti dell’infanzia – negli Artt. dall’ 1 al 13 – vieta espressamente l’impiego o la partecipazione a qualunque titolo dei minori di anni 18 ad un conflitto armato.
Le modalità di reclutamento variano da conflitto a conflitto.
Il rapimento dei bambini, allo scopo di arruolarli, e’ diffuso, a gradi diversi, in quasi tutte le guerre africane.
Le Nazioni Unite stimano che nella guerra in Liberia abbiano combattuto approssimativamente 20.000 bambini, circa il 70 % dei soldati attivi nelle varie fazioni. LRA, Esercito di Resistenza del Signore, è famigerato per essere costituito al 100% da bambini soldato.
L’LRA ha rapito oltre 15 mila bambini per farne dei soldati e ha avuto nelle proprie file il combattente armato più giovane al mondo: un bambino di 5 anni.
Accanto alla progressiva violazione delle più elementari leggi di guerra, c’è un elemento nuovo e inquietante.
Oggi l’esclusione dei bambini dalla guerra – che è sempre avvenuta in ogni cultura tradizionale- non è più un imperativo: molti bambini sono anche esecutori di atrocità belliche.
I bambini soldato sono impiegati come combattenti in oltre metà dei conflitti armati del mondo.
Non si tratta di giovani adolescenti ma di bambini di 6 anni.
Solo nel Myanmar (ex Birmania) si stima ci siano più di 75.000 bambini soldato, uno dei numeri più alti del mondo, attivi sia nell’esercito statale sia nei gruppi etnici armati che si oppongono al regime.
Tuttavia è bene sottolineare che non ci si trova di fronte ad una novità.
In passato, infatti, sono numerose le guerre che hanno visto combattere i bambini in prima linea e non soltanto in Africa.
E’ sufficiente pensare alla crociata dei fanciulli (1212), a cui parteciparono bambini poveri di tutta Europa, oppure alla guerra civile americana e ai movimenti di liberazione africani degli anni Sessanta.
In generale, l’impiego dei bambini-soldato va messo in relazione al tipo di guerra combattuta.
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