L’evoluzione del Natale
Finalmente possiamo parlare del Natale come viene vissuto oggi. L’evoluzione del Natale proviene da tradizioni borghesi del secolo scorso.
Le simbologie e usanze di tali tradizioni trovano origine sia nel paganesimo che nel cristianesimo.
Il Natale è preceduto dalla vigilia, che, per tradizione, dovrebbe essere considerata un giorno di digiuno e di veglia, con la quale ci si prepara a festeggiare tutto il periodo di feste.
I festeggiamenti continuano con l’ultimo dell’anno… quindi a Capodanno e… il primo giorno dell’anno.
Tutte queste feste sono periodiche e la simbologia che ricorre costantemente è il rinnovamento, e viene celebrato in tutte le civiltà con rituali che simbolicamente chiudono un ciclo annuale e aprono quello che segue.
A conclusione di tutte tutte le feste, infine, arriva l’Epifania, che si celebra il sesto giorno del primo mese dell’anno.
Nata nella regione orientale per ricordare il battesimo di Gesù, fu presto introdotta in occidente dove assunse connotati religiosi diversi, come il ricordo dei regali dei magi nella grotta di Betlemme, che poi ha determinato il nascere della figura della Befana distributrice di doni.
I magi erano un insieme di personaggi che erano stati guidati da una stella verso Gesù e, partendo da est si erano spinti fino a Betlemme per rendergli omaggio, coprendolo di doni: oro, incenso e mirra.
Solo in seguito vennero indicati come “re” e il loro numero venne fissato a tre, con i nomi Melchiorre, Gaspare e Baldassarre, ma è tutto un artificio.
Questa festa porta ai bambini ulteriori regali ma pone fine a questo ciclo di festeggiamenti: nel giorno successivo all’Epifania si iniziano a spegnere le luci e a disfare gli addobbi.
Se vi ricordate, nelle origini del Natale, le torce che accompagnavano la processione per la dea Iside, oggi si sono trasformate nelle luci e nelle candele che addobbano le case, gli alberi, e le vie (ancora un ricordo delle origini).
In periodi piuttosto recenti da semplice culto religioso della nascita di Gesù, il Natale è andato trasformandosi in un festeggiamento frenetico, assumendo la forma di una gara commerciale, tanto che la Chiesa stessa è intervenuta per promuovere il ritorno all’Autentico spirito con cui si dovrebbe accompagnare tale celebrazione.
Il pranzo di Natale è consuetudine che sia abbondante e viene consumato in casa circondati dai parenti e, di solito, è a base di carne.
Anche la varietà di dolci deliziosi che sono tipici del Natale è enorme e, sovente, tendono a richiamare simboli solari o tradizioni rurali.
Questi dolci spesso richiedono una preparazione molto lunga che richiede che si inizi già alcuni giorni prima.
Simbolo riconosciuto del Natale è il Presepio, che, soprattutto nei paesi del sud fa bello sfoggio di sè, ma, assecondando una tradizione più del nord, si è abbracciata l’usanza dell’albero.
Il Natale, ne abbiamo conoscenza oggi, è divenuta la principale festa ufficiale della cristianità solo in tempo abbastanza recente.
Le prime tracce di questa festività si incontrano solo intorno al terzo secolo dopo Cristo e il suo definitivo affermarsi solo a metà del IV secolo.
L’importanza di questa festa fu riconosciuta solo verso il 375 d.C. in Antiochia, mentre in Alessandria arrivò solo dopo il 430 d.C.
Da questa storia del Natale, assai lunga e romantica, vengono rispecchiate le esigenze degli uomini di far posto a un po’ di speranza e di letizia anche nel pieno del rigido inverno, quando sembra che tutto perda vita e diventi sterile, si riesce a vedere già il seme che inizia a nascere sotto il bianco manto invernale, ricominciando nuovamente quel continuo ciclo di rinascita che sconvolge la Natura nel suo continuo ripetersi di stagioni e i festeggiamenti dell’avvicinarsi della primavera rende il freddo più sopportabile.
Fonte: Article-Marketing.it
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