L’estate dei divieti
L’estate 2009 è ricordata come ‘l’estate dei divieti’ e delle sanzioni, dopo l’approvazione del cosiddetto ‘pacchetto Maroni’.
Il decreto legge n. 92/2008 ha infatti allargato i poteri del sindaco in materia di sicurezza ed il primo cittadino ha praticamente carta bianca in tema di buone abitudini, norme di civile convivenza e decoro urbano. E si sono così moltiplicate le ordinanze per prevenire comportamenti a rischio. Dando vita all’estate dei divieti.
Va detto che diversi comuni affrontano numerose difficoltà durante la stagione estiva, dal momento che la popolazione in molti casi si decuplica. Ecco perchè dal 2019 i comuni in località costiere hanno deciso di riunirsi e di dar vita allo status di “Città Balneare”. Il tutto è meglio precisato in quest’articolo.
556 divieti emanati per delibera dai sindaci. Si va dal più classico stop ai falò in spiaggia in tutta la Sicilia al divieto di sedersi sulle panchine dopo le 23 di Voghera. Ma c’è anche lo stop di Eraclea (Venezia) ai castelli di sabbia in spiaggia e il no alla passeggiata in bikini a Lerici (La Spezia). Questi alcuni dei divieti tratti dai dati aggiornati al 2009.
A Capri e Positano
un pic nic in riva al mare potrebbe costare dai 25 ai 500 euro, rischioso anche il passeggiare con gli zoccoli in centro. A Eraclea, in provincia di Venezia, non si possono costruire castelli di sabbia, né scavare buche e raccogliere conchiglie. Niente più bagno di notte a Maiori (Salerno) mentre vige lo stop alla musica a mezzanotte a Marina di Camerota, Milano Marittima e Cervia.
Se siete in Liguria
ricordate che a Sanremo non si può girare a petto nudo per le strade cittadine né bagnarsi nelle fontane o sedersi sul bordo delle fioriere, a meno che non abbiano meno di 12 anni o più di 60. E ancora, in provincia di Savona, un bis di divieti: è vietato mangiare nelle aree comunali di Alassio e sdraiarsi nelle aiuole ad Albisola Marina. Mette in campo una ‘doppietta’ anche Sorrento, dove gli artisti di strada non possono sostare nello stesso punto più di 15 minuti e i ristoratori non possono avvicinare i turisti per invitarli a sedersi con ”forma petulante e molesta”.
A Voghera
non ci si può sedere sulle panchine dopo le 23 in più di 3 persone mentre, sempre in tema di panchine, a Viareggio non ci si possono poggiare i piedi sopra. Restando in ambito cittadino, se nell’ultimo weekend è scattato il divieto di vendere alcolici ai minori di 16 anni a Milano, a Roma non si può mangiare davanti alla Fontana di Trevi, così come a Venezia non lo si può fare seduti sui gradini dei monumenti. Mentre a Forte dei Marmi il sindaco ha imposto il divieto di usare il tagliaerba nei weekend e nelle ore pomeridiane.
Aggiornamento:
A partire dal 2010 il dato statistico, se emerso, non è stato reso noto. Nel 2020 abbiamo assistito alla peggiore estate dei divieti da quando esistono statistiche e regolamenti. E fatti salvi i divieti sulle spiagge esistenti fino ai primi anni del novecento, mai così tante regole sui distanziamenti, mascherine e non solo E negli anni a venire? Come andrà? Aspettiamo ancora qualche settimana e avremo modo di vedere…
Diversi comuni vogliono diventare “città balneari”
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