Matematica e alimentazione
Come possono matematica e alimentazione influenzare il nostro modo di nutrirci? Partiamo dal presupposto che la matematica in realtà è un po’ dappertutto, nella musica, nella natura e nel nostro corpo.
Tantissime persone (e tante religioni) credono che ci siano dei principi matematici fondamentali che regolino tutto quanto: delle proporzioni, ad esempio, o delle equazioni (un esempio su tutti può essere il famosissimo E=MC2).
Il principio di Pareto è uno di quelle proporzioni matematiche applicabili ad un sacco di cose.
Pareto è stato un matematico e statista di origini italiane della fine del 1800 e elaborò quello che poi sarebbe diventato il principio del 80/20 (chiamato appunto in seguito anche principio di Pareto).
Studiando la distribuzione della ricchezza nella popolazione inglese si rese conto che l’80% della ricchezza era posseduta dal 20% della popolazione.
Applicando questo stesso schema a tante altre cose si scoprì che l’ 80/20 poteva essere vero per moltissimi campi (apprendimento, economia, medicina).
Come può essere applicato anche all’alimentazione?
Ci sono molti casi in cui viene rispettata questa proporzione, la più evidente di tutte è la famosa “piramide alimentare” che spesso vediamo da nutrizionisti, medici e dietologi.
Alla base ci sono quegli elementi che dovremmo consumare in quantità maggiore, mentre in punta quelli che dovremmo consumare meno.
Possiamo ragionare sul fatto che assumere una piccola quantità dei cibi in punta (normalmente zuccheri e carboidrati) possa portarci velocemente alla quantità giornaliera consigliata dai medici, mentre gli alimenti sulla base necessitino di una quantità maggiore per raggiungere tale risultato.
D’altronde spesso la legge di Pareto è rappresentata proprio da due piramidi rovesciate una rispetto all’altra!
Altro esempio sono i cosiddetti super cibi: un super cibo come ad esempio le bacche di goji ha al suo interno una quantità di nutrienti molto più concentrata rispetto ad altri alimenti (ha ad esempio circa 5 volte la quantità di Vitamina C per ogni grammo).
Quindi rispettare l’assioma su cui si basa il principio di Pareto (la maggior parte degli effetti è dovuta ad un numero ristretto di cause) è perfettamente rispettato.
Un esempio contrario è lo spinacio. Praticamente tutti sanno che è uno dei primi cibi da consigliare quando si ha una carenza di ferro.
Eppure ci sono altri alimenti (come ad esempio i semi di cacao, i semi di girasole o le lenticchie) che al loro interno contengono un quantitativo di ferro molto più alto e più facilmente assorbibile rispetto allo spinacio che, in fin dei conti, non è così Pareto-efficiente!
Informazioni sull’Autore
Alessandro Armuschio
Fonte: Article-Marketing.it
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