Pidocchi

Occhio al pidocchio

Sembrerà strano ma ancora oggi si sente parlare di pediculosi nei bambini (i pidocchi), un fenomeno ancora molto frequente nonostante il miglioramento degli stili di vita. La pediculosi nei bambini può essere un problema! E quindi? Occhio al pidocchio!

La pediculosi ha un picco di diffusione nei primi mesi dell’anno ed interessa prevalentemente i bambini dai 3 ai 12 anni di età che vivono maggiore attività di gruppo e in ambienti comunitari come spiagge, campeggi estivi, colonie, strutture sportive e, soprattutto, scuole.

Pur essendoci una particolare predisposizione il pidocchio non distingue tra una testa pulita ed una testa sporca.

È un parassita che vive a spese dell’uomo impiantandosi alla radice dei capelli e deponendo le uova (lendini) dietro la nuca e le orecchie.

Le lendini, allungate e traslucide di colore bianco o marrone scuro, si schiudono dopo circa una settimana, nascono così altri parassiti che da adulti depongono ancora altre uova.

La vita media di un pidocchio è di 20-30 giorni.

I pidocchi vivono benissimo alla nostra temperatura corporea, si nutrono di sangue umano e nel succhiarlo provocano delle piccole papule pruriginose, il prurito è il campanello d’allarme. Il contatto diretto testa a testa è la prima forma di contagio. Il pidocchio, infatti, non salta né vola ed una volta lontano dall’uomo ha vita brevissima. Meno frequente è il contagio attraverso lo scambio di pettini, spazzole, cappelli, sciarpe e altri oggetti personali.

Prima di procedere con trattamenti antiparassitari è sempre opportuno effettuare un controllo del cuoio capelluto, pettinando ciocca a ciocca i capelli su di un panno bianco e con l’aiuto di un pettinino a denti fitti.

Accertata la presenza vanno usati prodotti specifici: shampoo, schiume, lozioni, gel e polveri.

Come si cura la pediculosi nei bambini

I più comuni sono a base di piretrine, insetticidi di origine vegetale che colpiscono il sistema nervoso del pidocchio svolgendo un’azione neurotossica. Sono efficaci e poco tossici in quanto applicati localmente per una decina di minuti con limitato assorbimento. Unica controindicazione in caso di allergie a pollini da cui potrebbero scaturire dermatiti da contatto e/o allergie dell’apparato respiratorio.

Meglio ancora risultano i prodotti a base di permetrina attiva sia sui parassiti adulti che sulle uova.

Meno allergizzante delle piretrine può essere utilizzata anche in gravidanza e allattamento. La permetrina però, a differenza delle piretrine, lascia un’attività residua che consente ai parassiti adulti di venire a contatto con piccole quantità di insetticida insufficienti ad annientarli ma sufficienti a creare fenomeni di resistenza.

Altri prodotti sfruttano l’azione meccanica del dimeticone che uccide il pidocchio per soffocamento.

Il trattamento va ripetuto dopo una settimana e, dopo il lavaggio, passare tra i capelli un pettinino bagnato in aceto caldo. Il ph acido consentirebbe il distacco delle uova residue.

La barriera degli insetticidi va estesa a tutta la famiglia e vanno disinfettati: lenzuola, cuscini, indumenti e oggetti con un semplice lavaggio a 60°- 70° o a secco o, quando non è possibile il lavaggio, lasciare all’aria aperta per almeno due giorni. Va altresì evitato lo scambio di spazzole, pettini, salviette e di altri oggetti personali.

Per informazioni su altri disturbi tra i più diffusi

Per approfondimenti qui

Oppure visita il sito governativo del Ministero della Salute

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