Ossigenarsi con uno sbadiglio

Ossigenarsi con uno sbadiglio..

Ossigenarsi con uno sbadiglio è possibile e fa bene. Lo sbadiglio è infatti la risposta dell’organismo a un debito d’ossigeno.

Permette, infatti, di immettere più aria nei polmoni attraverso una inspirazione prolungata.

Il meccanismo si attiva in alcune situazioni:

se si è rimasti seduti a lungo e il corpo non è stato libero di inspirare liberamente;

dopo un pasto abbondante, quando il sangue ricco di ossigeno viene sottratto a cuore e cervello dallo stomaco;

se si è stanchi o sonnolenti e si cerca di ossigenare maggiormente il cervello per conservare l’attenzione;

quando ci si sveglia al mattino per trovare la forza di alzarsi.

Lo sbadiglio è contagioso: il suo messaggio di noia o stanchezza si riflette in chi è di fronte e lo spinge a sbadigliare a sua volta.

Vari studi di tipo clinico, psicologico e neurobiologico suggeriscono e supportano il legame tra contagio dello sbadiglio ed empatia.

Ad esempio, il contagio inizia a manifestarsi a 4-5 anni di età, quando i bambini sviluppano la capacità di identificare, in modo corretto, le emozioni altrui.

Inoltre, il contagio è ridotto o assente in soggetti che presentano disturbi legati all’empatia, come gli autistici ed è positivamente legato ai punteggi soggettivi di empatia basati su test di tipo psicologico.

Infine, le aree del cervello legate alla sfera emotiva si sovrappongono, in parte, con quelle coinvolte nella risposta allo sbadiglio, con un possibile coinvolgimento dei neuroni specchio.

Pandiculazione è il termine utilizzato per definire l’insieme delle contrazioni muscolari che di solito accompagnano lo sbadiglio

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