Scimmia dal naso dorato
La scimmia dal naso dorato, scientificamente Roxellan Rhinopithecus (Rhinopithecus roxellanae o Pygathrix roxellana).
La scimmia dal naso dorato, il cui nome specifico roxellanae, trae probabilmente origine dal nome della moglie del sultano ottomano Suleiman, la Magnifica bellezza Roksolana, che aveva il naso all’insù proprio come questa razza di scimmie. Si tratta di una specie di scimmie che si sono diffuse in Cina.
Nella foto:
Roksolana, concubina prima e moglie poi, del sultano ottomano Solimano il Magnifico
Si differenziano per un aspetto molto insolito e sorprendente: il mantello è arancione-dorato, il viso è blu e il naso è il più camuso possibile.
Molto rara, tanto da essere elencata tra le specie in pericolo ed inserita nel Libro rosso delle specie animali.
Vivono nella Cina meridionale e centrale. Le popolazioni più numerose si trovano nella Riserva Nazionale di Wolong (Sichuan).
Le immagini di queste scimmie si trovano spesso su antichi vasi cinesi e serigrafie .
La lunghezza del corpo (senza coda) delle scimmie adulte è fino a 62 cm, la lunghezza della coda è di 50-70 cm.
Il peso dei maschi adulti è di circa 16-17 kg mentre le femmine adulte arrivano a circa 9-10 kg.
La maturità sessuale si verifica nei maschi a 7 anni e nelle femmine a 4-5 anni.
La gravidanza dura sette mesi ed i cuccioli nati dall’accoppiamento vengono allevati da entrambi i genitori.
Formalmente vivono nelle regioni subtropicali, ma sono diffuse anche in zone montuose, ad un’altitudine fino ai tremila metri, per cui i cinesi le chiamavano “scimmie delle nevi”.
In estate salgono più in alto in montagna, dove la temperatura è più bassa, e in inverno scendono ad altezze di circa mille metri sul livello del mare.
Trascorrono la maggior parte della loro vita sugli alberi. Al minimo pericolo, salgono in cima.
Si nutrono principalmente di corteccia d’albero (quando non ci sono frutti), aghi di pino, licheni.
Il rinopiteco vive in gruppi di dimensioni variabili da 5-10 individui, fino a formare comunità di circa 600 individui. Un’organizzazione sociale di questo tipo può essere piuttosto complessa.
Le famiglie con un maschio, diverse femmine adulte e la loro prole, sono la principale unità sociale e molte di queste famiglie formano un grande gregge.
La protezione dei giovani è una sfida condivisa. Le madri hanno spesso collaboratrici che le aiutano a prendersi cura dei propri figli.
Di fronte al pericolo di un predatore, come l’astore settentrionale (Accipiter gentilis), i più giovani vengono posti al centro del gruppo, mentre i maschi adulti più forti fronteggiano il pericolo. In caso di pericolo persistente i membri del gruppo stanno più vicini gli uni agli altri, mentre i giovani restano sulla difensiva al centro.
Le scimmie dormono spesso nello strato inferiore della chioma degli alberi, evitando la chioma superiore dove fa freddo ed è più ventoso. Di notte sono soliti stringersi gli uni agli altri, tanto da formare grandi ammassi dormienti.
Esistono diverse ipotesi che spiegano la formazione di tali gruppi dormienti, la più importante delle quali è ovviamente il processo di termoregolazione, ovvero che la funzione principale sia quella di mantenersi al caldo anche alle più basse temperature in virtù del principio dello scambio di calore.
Altra ipotesi riguarda la sicurezza dai predatori, suggerita dalla necessità di una maggiore coesione tra i gruppi addormentati, con l’impiego di individui svegli in grado di dare l’allarme in caso di pericolo da predatori, così migliorando la difesa del gruppo.
Le femmine, come detto, raggiungono la maturità sessuale a circa 5 anni ed i maschi a circa 5-7 anni.
L’accoppiamento può avvenire durante tutto l’anno, ma sono stati evidenziati picchi in ottobre. Poichè il periodo di gestazione del Rhinopithecus è di circa 6-7 mesi, il rinopiteco si riproduce facilmente da marzo a giugno.
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